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“Magnolia Tour”
Fiorisce il nuovo album dei Mattanza, nutrito e curato nell’arco di due anni di ricerca sul campo e nel ricco archivio di Mimmo Martino, spirito e poesia del gruppo.
Pur restando fedeli all’ispirazione originaria di dare voce alla Cultura, alla Storia e alle Tradizioni di un Popolo, che altrimenti sarebbe come “un albero senza radici” e dunque “destinato a morire”, i Mattanza sperimentano e propongono linguaggi musicali innovativi, capaci di intrecciare la carica ritmica e evocativa di strumenti popolari – come i tamburelli, i fiati popolari, la mandola, la lira calabrese, la zampogna, la ciaramella, la chitarra battente, il cimbalo -, con melodie e sonorità rese più moderne da bilanciati inserti di elettronica.
La loro è un’identità che resta salda e fedele a quella primigenia nella misura in cui si rivela incline a misurarsi con i tempi, tutti i tempi, e in questi veicolare contenuti antichi ma di forza e saggezza intramontabili, plasmando lo stesso uso degli strumenti, finanche della batteria, alla missione etica, più che etnica, di valorizzare parole e storie che abitano e alimentano le nostre tradizioni popolari.
Il disco è stato presentato ufficialmente il 13 giugno 2019 al Teatro Comunale “Francesco Cilea” di Reggio Calabria.
Mattanza.
Dal sostantivo spagnolo matanza “strage, uccisione”, derivato dal verbo matar “uccidere”.
La mattanza denunciata dalle note, dai testi e dai ritmi dei Mattanza è quella della cultura, della storia, delle tradizioni popolari. Una mattanza che deve essere evitata con ogni mezzo, perché «un popolo senza storia è come un albero senza radici: è destinato a morire», come recitava alla fine di ogni concerto Mimmo Martino, fondatore e leader del gruppo.
I musicisti che compongono i Mattanza lavorano da sempre per valorizzare la cultura popolare, attraverso un linguaggio musicale nuovo e accessibile a tutti. La loro strumentazione prevalentemente acustica pone l’accento sull’etnocidio in atto ormai da decenni: i loro concerti, caldi, pieni e coinvolgenti come solo il Sud sa essere, trattano tematiche specifiche del Mezzogiorno, riscoprendo testi, filastrocche, proverbi, poesie e ninne nanne altrimenti sconfitti dall’oblio e dall’impoverimento culturale.
La storia dei Mattanza è come l’individuazione delle radici: faticosa, fatta di piccole scoperte e di grandi ricerche.
A caratterizzare il gruppo è l’irresistibile crocevia di suoni e liriche che attingono dalla tradizione popolare con tutta la potenza della saggezza antica, ma con la freschezza di una nuova concezione musicale, solo in parte etnica, molto di più visione ellittica di atmosfere sonore e paesaggi melodici.
Con enorme forza di volontà, i Mattanza si fanno carico della quarantennale eredità lasciata loro da Mimmo e della responsabilità di portare avanti il suo stesso, infaticabile lavoro di ricerca e salvaguardia della cultura popolare.
I Mattanza sono:
MIMMO MARTINO: spirito e poesia
GINO MATTIANI: fisarmonica, tastiere, voce
FABIO MORAGAS: chitarra battente, chitarra classica, chitarra elettrica, voce
ROBERTO ARICÒ: basso, contrabbasso
MARIO LO CASCIO: chitarre, lira calabrese, voce
ROSAMARIA SCOPELLITI: voce, percussioni
CLAUDIO PACI: tamburi a cornice e percussioni
EMILIANO LAGANÀ: batteria
FACEBOOK www.facebook.com/mattanza.org
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Sonu a Ballu con i Suonatori Tradizionali
LE IMMAGINI DEL CONCERTO
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