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Appollaiato su un costone roccioso, a circa 500 metri d’altezza, fin dalla metà dell’XI secolo, Gallicianò domina la valle più spettacolare dell’Aspromonte.
Questo piccolissimo abitato, nel quale ancora oggi tutti parlano il greco, è pervaso da un “religiosissimo” senso dell’ospitalità.
I suoi abitanti sono sempre pronti a festeggiare, banchettare e far musica a ritmo della
tarantella. Il borgo, vissuto oramai da soli pochi ceppi familiari, li rende tutti parenti, distinguibili solo grazie ai soprannomi, ‘ngiurie, che ovviamente hanno nomi greci.
La piccola piazza è dominata dalla chiesa del santo patrono: San Giovanni Battista. La facciata, col suo campanile a torre ha l’aspetto di un tempio greco: un sacello sacro, protetto e tenuto sott’occhio da tutti i residenti. Per accedervi si sale una gradinata che porta al sagrato sopraelevato, chiamato Prepiglio. Qui, ogni fine dell’anno, si accende un falò propiziatorio, allietando l’attesa dell’alba con musica e balli, così fin dalla notte dei tempi. All’interno della chiesa, in fondo alla navata, si staglia, al centro dell’altare ligneo d’età barocca, la statua di San Giovanni Battista, reggente sul vangelo l’Agnello. Il simbolo araldico del vescovo di Bova, Giovanni Camerota, scolpito nello scannello, consente di datare l’opera tra il 1592 e
il 1620, anche se ignoto rimane il nome dell’autore.
In basso sulla sinistra, la scultura ottocentesca in legno del Battista, raffigurato giovane, bello e con il braccio teso a Dio. Indubbiamente è lui il protagonista indiscusso della viscerale religiosità dei Gaddhicianisi.
Il 29 Agosto, è portato in processione per il paese, mentre la gente sparge semi di grano, altro antico retaggio della Magna Grecia. Nel borgo è visitabile un museo etnografico dedicato a Angela Bogasari Merianoù, la filosofa greca giunta a Gallicianò negli anni ‘70, alla scoperta di questa piccola comunità con cui condivideva le origini. La struttura museale è stata realizzata con materiali donati dagli stessi paesani, convinti che fosse l’unico modo per mantenere viva la memoria di un borgo che piano piano sta scomparendo. Poco più in alto si trova la chiesa, costruita nel 1999, in stile bizantino in onore della Panaghìa tis Ellados, la Madonna di Grecia. La sera del 14 Agosto vi si celebra in rito greco-ortodosso la processione funebre della Dormizione di Maria.
Domenica 27 settembre 2020 – Ore 10.30
Incontro con la Guida all’Ingresso del Borgo.
Numero Massimo Partecipanti: 40
Al termine della visita guidata sarà possibile degustare i prodotti enogastronomici della Calabria Greca nei ristoranti/locande/agriturismi presenti nel Borgo ad un prezzo fisso di € 15,0 a/persona
Iscriviti al seguente link:
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